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Recensioni |
La 117a Divisione cacciatori, istituita a Vienna nel 1941, fu trasferita in Serbia per proteggere le installazioni della Wehrmacht. La divisione si trovò subito coinvolta in combattimenti con i partigiani locali. Per vendicare i propri morti compì rappresaglie fucilando ostaggi: cento civili per un tedesco morto, cinquanta per un tedesco ferito. Poiché Hitler si aspettava che linvasione dellEuropa sarebbe avvenuta dallAfrica settentrionale attraverso la Grecia, nella primavera del 1943 trasferì la divisione nel Peloponneso per sostenere le divisioni italiane Cagliari e Piemonte che vi si trovavano di stanza. Di nuovo coinvolta in lotte partigiane, la 117a Divisione cacciatori ricorse a misure denominate di punizione ossia di rappresaglia, fra le quali lOperazione Kalavryta. Essa costituisce, per il numero delle vittime trucidate, il crimine più terribile che sia mai stato commesso da ununità della Wehrmacht in Europa occidentale durante la seconda guerra mondiale. Lautore parla inoltre dellandamento generale della guerra nel Peloponneso: il ruolo dei britannici che sostenevano i partigiani, la forza di occupazione italiana, le bande associate di partigiani e le unità greche che collaboravano con i tedeschi, denominate battaglioni di sicurezza (Tagmata Asfaleias). Infine parla del processo di Norimberga e delle numerose inchieste ufficiali svolte dopo la guerra in Germania, nonostante sia mai stata presentata alcuna accusa. The book has 560 pages and contains about 240 facsimiles and photos, many of which are unique. It can be obtained in bookshops or direct from www.rutzen-verlag.de |
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